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Viabilità: lettera al sindaco PDF Stampa E-mail
Franco Cerase ci manda per conoscenza questa lettera sulla viabilita indirizzata al sindaco di Procida:

ORGOGLIO E VERGOGNA
Egr. sig. Sindaco,
il fugace incontro di Natale, utile  e piacevole per uno scambio di auguri non poteva chiarire ed esaurire quanto l’articolo di Valentini su Repubblica del 24 c.m. che lanciava un appello nazionale a salvare Procida, ha suscitato in molti di noi ne potrà farlo questa breve mia.
Nonostante lo attendessi mi ha colpito per l’entità del risalto che alla nostra isola è stato dedicato e il numero e la levatura culturale delle persone che sono state coinvolte nell’appello.
In me ha suscitato orgoglio immenso per il nostro passato ma pari se non maggiore vergogna per il presente e sconforto infinito per il futuro in particolare se a questo si ha la solita risposta di indifferenza e di presuntuoso distacco da sciuont re Procida che pur caratterizza il nostro retaggio.
Si può anche avere da ridire su parti di quanto l’articolo solleva ma non si deve avere dubbi che la nostra isola per quanto rappresenta in termini di storia , cultura e paesaggio, suscita   interesse nazionale se non mondiale e noi procidani siamo gli ultimi ad rendercene conto ed in particolare a curare, anzi come già successo in passato ci ergiamo a difendere i nostri difetti anzicchè esaminarli , cercare di correggerli per riportarli nel alveo della nostra storia.
 E’ indubbio che la nostra isola ha subito un degrado notevole dei valori propri della sua storia, cultura, valori etici e morali, voglia e capacità di fare ecc. che ha portato i nostri padri a farsi valere in ogni angolo del mondo mentre oggi i nostri giovani mostrano la massima aspirazione nel inseguire posti di comodo , clientelari e degradanti nel pubblico impiego alimentando con il  clientelismo che ne consegue le peggiori capacità amministrative. I pochi che ancora conservano lo spirito di origine si spostano fuori dall’isola e continuano a farsi valere ma con la differenza che mentre i padri dalle navi tornavano  all’isola , con  ricchezza economica e culturale , oggi essendo cambiato la direzione di emigrazione , i nostri giovani formano nuclei familiari ed entità economiche altrove. L’isola si impoverisce di valori, di capacità , di cultura e di ricchezza economica.
Grosse sono le responsabilità   nostre per non aver capito e tentato di arginare quanto è successo, ancora maggiori saranno se si continua nella strada perversa che ci ha condotto a tanto. Responsabilità di tutti ma mi si permette di evidenziare molto maggiori di quanti hanno voluto ed ottenuto il governo dell’isola, è non ci  si può attaccare ad attenuanti generiche che lo stesso livello di degrado riguarda anche altre realtà: la nostra responsabilità resta nel non aver mai cercato di arginare quanto andava accadendo.
Ritengo sia necessario aprire un ampio dibattito nell’isola e non solo sui temi che l’articolo ha sollevato  per una netta inversione di tendenza in ogni campo e riportare i valori che ci appartengono ai livelli di interesse che  gli competono. Si può risalire la china e l’appello di tutti quelli che amano la nostra isola ci deve dare la forza e la determinazione ad uscire dalla situazione in cui indubbiamente dobbiamo riconoscere essere caduti. L’appello ci dà la convinzione che ce la si può ancora fare, e che possiamo contare su ampie e qualificate forze estere che potranno supportare la nostra azione in ogni modo ed ad ogni livello.
Se non commettiamo ancora l’errore di attivare il nostro orgoglio anzicchè per uscire dalla vergogna per difendere i nostri difetti possiamo ancora costruire un futuro per i nostri figli.
La nostra tradizione ci mostra con chiarezza che il futuro si costruisce su sacrifici e non su posizioni di comodo.
Nel manifestare la mia massima disponibilità a qualsiasi pur modesto contributo alle problematiche che ci riguardano rinnovo i miei sinceri auguri a te e famiglia per le festività in corso e per l’anno a venire, ma consentimi  di augurare  a voi che avete la responsabilità della guida del paese ed a noi che siamo in posizione che spesso vi può sembrare di mera critica, una diversa  collaborazione in particolare di idee. La verità non è scienza infusa che riguarda esclusivamente qualcuno, ne in particolare chi stà nella stanza dei bottoni, e purtroppo devo constatare che l’ atteggiamento amministrativo è stato sempre caratterizzato da sufficienza e saccenteria.
In merito alla situazione traffico allego una sintetica proposta di completa pedonalizzazione dell’isola . Una proposta a mio giudizio inevitabile nel tempo, che dovrà necessariamente riguardare altre realtà dove il problema si comincia a porre e dove le diverse situazioni locali rendono molto più difficile applicare rispetto alla nostra piccola isola, proposta necessariamente  sintetica e lacunosa. Vuole essere  un canovaccio su cui lavorare ma che parte dal principio che ,per la costituzione  dell’isola ,il 90% delle strade sono da considerare non carrabili. Questa affermazione scaturisce dalla constatazione che come anticipavo nel breve scambio di battute intercorse a Natale esistono strade destinate esclusivamente a veicoli a motori, marciapiedi destinati esclusivamente a pedoni e strade dove devono convivere entrambi. Queste ultime sono le strade cittadine che sono dotate di ampi marciapiedi ed attraversamenti pedonali . A Procida l’assenza dei marciapiedi , la pratica impossibilità di attraversamenti pedonali ( ne occorrerebbero uno ogni metro ), l’impossibilità di regolamentare il flusso dei pedoni ( non hanno patenti ne devono rispettare un codice che non li riguarda ) rende le strade praticabili solo ai pedoni, per cui la scelta è obbligata. A meno che non si imponga a tutti i veicoli una velocità paragonabile a quella dei pedoni ed a questi si garantisca la precedenza assoluta .
Con rinnovo di saluti ed auguri
Francesco Cerase
Procida il 27/12/07
 
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