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Lettera aperta ad Amedeo di Savoia

Un cittadino procidano scrive al Presidente della Riserva Naturale di Stato "Isola di Vivara", lamentando lo scarso impegno verso l'isolotto ed i suoi problemi. (da Il Golfo del 15/08/2004) 


Caro Duca, chi le scrive è un profondo conoscitore dell'Isolotto dove lei è stato nominato Presidente.
Mi riferisco all'isolotto di Vivara che da circa due anni è Riserva Naturale di Stato.
Questa mia lettera le giunge piena di risentimento: sono cittadino procidano (anche se solo da sei anni) ed ogni giorno quando il mio sguardo si appoggia sul dorso inarcato di delfino non posso provare se non disappunto e fastidio, nel vedere il gioiello Vivara che giorno dopo giorno viene deturpato e depauperato delle sue storiche e naturali ricchezze.
Ricordo di un articolo apparso sul "Venerdì di Repubblica" (a firma di Eleonora Bortolotto) dove lei si definiva "infastidito" del fatto che il Governatore Rosso (così definisce il Presidente Bassolino) abbia atteso sei mesi prima di dare il suo assenso alla sua nomina.
Dopo il suo anno e mezzo di "operato", capisco che il ritardo non era imputabile a "far decantare il malumore di Rifondazione mentre ancora infuriava la polemica sul rientro (in Italia) di Vittorio Emanuele e di Emanuele Filiberto" piuttosto per una questione di "competenze" sottolineando quanto affermò Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell'Ambiente:
"Non è il fatto che sia un Savoia [presidente della Riserva]. E' che non capisco cosa c'entra. Dopo tante battaglie per il recupero di Vivara, nominare alla presidenza uno che conosce le riserve marine perché ogni tanto va in barca ...".
Ed ora Lei cosa sta facendo per "quello scoglio disabitato, di straordinaria bellezza che in qualche modo è già legato al nome della sua casata"?
Uno scoglio sempre più in balia dei "soliti noti" che vanno nottetempo a sparare ai conigli già-borbonici o a depredare le maioliche della cappellina seicentesca della villa o chi all'alba va a correre con i propri cani (e la cosa potrebbe anche essere simpatica se non fosse che si tratta di una Riserva Naturale di Stato) i quali non risparmiano i conigli trovati sull'Isola?
Per non parlare dei fondali che dovrebbero far parte della Riserva Marina "Regno di Nettuno" e che sono ogni giorno depredati da incoscienti subacquei (proprio oggi ho incontrato un ragazzo che aveva pescato 40 polpi all'interno del cratere) o riempiti di rifiuti da prodi comandanti di imbarcazioni che considerano il mare alla stregua di autostrade.
Capisco che i suoi impegni sono tanti, che le piantine grasse sono sempre vogliose di essere annaffiate, ma perché accettare la Presidenza di un gioiello naturale senza impegnarsi per la sua salvaguardia?
Io e tantissimi altri a Procida, in Italia, nel mondo, ci teniamo all'Isolotto e speriamo in un suo più proficuo impegno che può concretizzarsi anche con delle produttive dimissioni.
Cordialmente
Costantino D'Antonio