18 Novembre 2003
È mattina:
la mia isola dorme ancora ,
in lontananza si sentono le campane che suonano il lutto,
inquietante è questa atmosfera
che le avvolge in singhiozzi e lacrime
per un qualcosa che non ci sarà più,
QUALCOSA CHIAMATA “PACE”.
Quanto ancora si dovrà aspettare?
Quanto altro sangue si dovrà versare?
Questo solo per la sete di potere che non porterà a niente, solo
morte e distruzione .
Occhi che non vedranno più il sorriso dei loro padri ,
mogli che non aspetteranno più, impazienti una lettera,
uomini ignari di un destino avverso
che partiranno ancora e ancora… senza fine.
Marianna Quaranta
Io mi rivolgo a tutti voi ,alla nostra Italia che ancora, con occhi bendati,
non guarda con saggezza ma solo con la spada del potere.
Non ci sarà più ne una destra ne una sinistra ma solo il
caos di una guerra inutile.
Allora io mi rivolgo a Lei mio caro Presidente del Consiglio, ,anche se
non sono nessuno per farlo (ma io voglio bene al mio paese ) le chiedo:
NON SIAMO TUTTI SERVITORI DI DIO?
E Lei, Presidente si sente più servo o più Dio?
Marianna Quaranta
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