Cari amici, nell'ultimo Consiglio Comunale sono stati approvati anche importanti emendamenti al Regolamento della Spazzatura.
Ci siamo fatti promotori di queste modifiche che riguardano: incentivi per la raccolta differenziata, agevolazioni tariffarie per categorie sociali in difficoltà, il principio della compensazione.
Per la differenziata è prevista una riduzione del 20% della tariffa per quanti smaltiscono nel proprio giardino l'umido e il materiale organico; per le famiglie in difficoltà economica si potrà chiedere l'esenzione dal pagamento della spazzatura al Comune, Ufficio Servizi Sociali; abbiamo inoltre ottenuto che prima di avviare il recupero oneroso in caso di mancato pagamento, si provveda a notificare apposita contestazione all'utenza; infine sarà possibile compensare gli importi pagati in più negli anni precedenti con riduzioini sulla tariffa dell'anno in corso.
E' stato anche approvato un emendamendo proposto dalla maggioranza: in caso di appartamenti non utilizzati, si potrà avere l'esenzione dal pagamento presentando la richiesta all'inizio dell'anno e le bollette di acqua e luce (che dimostrano consumi scarsi o nulli) alla fine dell'anno.
Vi allego la relazione di Tecla Lubrano che scende nel dettaglio del Piano Finanziario SEPA 2006:
Seduta di Consiglio Comunale del 21.4.2006 OSSERVAZIONI AL PIANO FINANZIARIO PER DETERMINARE LA TIA 2006
Il Piano Finanziario posto a base della tariffa 2006 è da noi giudicato negativamente. Nel corso dei lavori della Commissione Consiliare abbiamo dato un contributo costruttivo e propositivo, ma è stato tutto inutile. Anche di fronte ad evidenze inconfutabili è stato rifiutata ogni rettifica, ogni proposta. Ciò dimostra, oltretutto, l'approssimazione con cui viene affrontato e gestito il delicato problema. Diamo atto al Sindaco della maggiore disponibilità rispetto al passato ad un confronto sulle cose, anche se al momento resta un discorso sotto molti aspetti da sviluppare. Il piano finanziario che viene sottoposto all'approvazione del Consiglio Comunale. é inattendibile sia nell'aspetto sostanziale che nell'aspetto formale. Riassumo quanto esposto già nelle sedute di Commissione, sia per lasciare agli atti alcune considerazioni, sia per informare tutto il Consiglio sullo stato delle cose, così nessuno può poi sostenere di non sapere
Questo piano contiene un aggravio di 310.000 Euro come deficit della gestionei del servizio nel 2005. C'è chi ha dubbi sulla legittimità di un tale aggravio sulle bollette 2006, giacché la normativa in merito contenuta nel DPR 158/1999 Art 8 tra le cinque voci che nel Piano vanno comprese non prevede trascinamenti di deficit pregressi. Ma pure a voler accantonare questo aspetto delicato, interpretando in modo estensivo quanto il Decreto descrive che va indicato nella relazione allegata al Piano, restano dubbi non chiariti come si sia determinato un deficit tanto elevato, giustificato in parte per maggiori costi ma per oltre la metà dovuto a minori entrate. I mancati ricavi da raccolta differenziata (10.000 Euro invece dei 60.000 previsti) sottolineano la mancata attuazione di un impegno prioritario per legge e assunto nel piano finanziario 2005. Il minor ricavo dalla bollettazione è stato di ben 119.000 Euro, senza tener conto dei mancati pagamenti da parte di utenti morosi. Abbiamo cercato di capire come si sia ottenuto questo risultato, ma non è stata fornita sufficiente documentazione. Naturalmente continueremo a cercare di avere notizie in merito.
Per il 2006 il Piano prevede un ricavo per raccolta differenziata di 70.000 Euro, anzi 70.150 Euro ( anche i 150 Euro, il piano prevede) che noi giudichiamo irrealistico anche tenendo conto di altre considerazioni che esporrò più avanti. In ogni caso si ipotizza di incassare sei/sette volte più di quanto ottenuto nel 2005 e siamo già a maggio senza che nulla sia stato fatto in merito.
La seconda voce prevista in entrata é quella da bollettazione. Viene previsto un incremento di 392.000 Euro rispetto al 2005, giustificato da ricavi dalla lotta all'evasione. Più volte negli scorsi anni la lotta all' evasione è stata annunziata facendo riferimento all'utilizzo dei tabulati anagrafici, delle utenze ENEL, degli elenchi delle concessioni edilizie rilasciate e delle domande di condono edilizio, poi si è sostenuto di averla fatta, ma i risultati devono essere stati veramente modesti se dopo tale lotta, nel 2005 si è incassato molto meno del previsto. Le rettifiche apportate non bastano a giustificare un tale risultato negativo.
Ora si sostiene di voler fare sul serio la lotta all'evasione e vogliamo crederci. Anzi ci è stato assicurato che l'individuazione degli evasori è già avvenuta e che l'incremento è reale e da parte del Sindaco è stata proposta una commissione tecnica per aiutare il lavoro. Noi siamo disponibili, attendiamo che dalle enunciazioni si passi a comportamenti reali.
Data per certa l'indicazione del notevole incremento delle entrate da tariffa, abbiamo osservato, ci pare correttamente, che poiché gli evasori dovranno pagare anche bollette per anni arretrati, variabili secondo l'esito dei ricorsi amministrativi pendenti, moltiplicando i 400.000 Euro per il numero degli anni si avrà un incasso di cifre elevate ch, pur dopo verifiche e rettifiche, verrebbero a coprire il deficit di 310.000 Euro registrato nella gestione 2005. Per questo abbiamo chiesto di coprire quel deficit con queste maggiori entrate senza gravare il 2006 di tale importo. Solo per questa rettifica apportata al Piano, rimanendo ferme le altre indicazioni, la tariffa sarebbe stata ridotta di un 10-12%. Né può valere a giustificazione del mancato accoglimento della nostra osservazione, l' incertezza sull'effettivo risultato della lotta all'evasione, giacché i margini di incassi sono tali da garantire almeno la copertura del deficit. Inoltre l'incertezza prospettata metterebbe ancor più in dubbio l' attendibilità dello stesso Piano 2006.
Tra i punti qualificanti riportati nella relazione allegata al piano che non trovano rispondenza operativa e copertura ci sono tutti gli aspetti dell' ipotizzato incremento della raccolta differenziata. Non c'è alcuna indicazione né organizzativa, né ci sono previsioni per gli investimenti necessari che permettano di considerare verosimile l'ottenimento dei risultati ipotizzati. Non si capisce come tanto incremento possa essere realizzato. E' pure previsto un taglio al costo del personale di 132.000 Euro senza alcuna riduzione di unità impiegate, nel momento in cui l'avvio di un grosso sforzo operativo richiede notevoli risorse. Ciò ha posto non pochi interrogativi. Escludendo artificiose maggiorazioni finora incassate da parte della Cooperativa San Marco, poiché i conteggi sono stati sottoposti ripetutamente ai controlli da parte di avvocati di fiducia dell' Amministrazione, tra essi l'Avv Zabatta, la riduzione dei costi del personale potrebbe essere ricercata o in minori servizi da effettuare o maggiori oneri da sostenere comunque nel corso dell'anno ma con addebito rinviato al 2007. Il "forfait" che l'Amministrazione dice di aver imposto alla San Marco lascia oltre tutto l'interrogativo: se la riduzione è realistica e così semplice a farsi senza alcuna variazione organizzativa, perché non è stata fatta prima, visto che da sempre è stata sollecitata una razionalizzazione del servizio? Appare evidente che nella migliore delle previsioni si tratta di una riduzione di servizi, che non può che avere conseguenze negative sul boom della raccolta differenziata da realizzare. Su queste previsioni grava negativamente oltretutto anche il fattore tempo. Già è trascorso un terzo di anno e, se si dovesse organizzare quanto prospettato, altro tempo passerà, cosicché un così forte incremento della differenziata dovrebbe essere ottenuto in circa sei mesi, periodo estivo compreso. Alle vostre certezze ci permettiamo aggiungere qualche nostro dubbio, che crediamo giustificato.
Altra trovata dell'Amministrazione sembrerebbe essere l'eliminazione del Consiglio di Amministrazione della SEPA per sostituirlo con un Amministratore unico. La scelta sarebbe legittima se pensata in termini organizzativi, un'autentica presa in giro se effettuata, come è stata invece prospettata, per ridurre i suoi costi, per altro già ora minimi. Questa misura, che pare si farà, chissà perché, nella prossima estate, sembra concepita per esigenze populiste. Non si sa se veramente porterà il risparmio di pochi Euro, ma certamente mette in evidenza come non si ha il senso di quello che significa gestire in modo professionalmente adeguato un' azienda e per di più un'azienda che presenta aspetti gestionali complessi e delicati. Naturalmente le conseguenze sono ovvie.
C'è un ulteriore aspetto che crea apprensioni.
Sono previste nel Piano spese legali di complessa individuazione per un importo intorno ai 140.000 Euro. Spese legali per 140.000 Euro! Il 5% dell' intera gestione. C'é stata fornita una serie di giustificazioni non sempre collimanti. Vogliamo partecipare al Consiglio quel che ci è parso di capire, affinché ognuno faccia, se vuole, gli opportuni approfondimenti.
Nello specifico. per il servizio riscossione il Piano prevede un incremento di costi da 102.000 Euro a 183.000 Euro, 81000 Euro in più. Ci è stato detto che l'incremento è dovuto ai risultati di una gara per l'assegnazione del servizio, vinta dalla stessa Società precedente, con un incremento dell' aggio al 7,5% sul totale delle riscossioni, dovendo la Società effettuare anche tutte le operazioni di recupero crediti. Ci siano consentite due osservazioni: il recupero bonario non comporta oneri particolari, quello oneroso prevede oneri a carico dell'utente debitore. Nel Piano invece vengono previsti oneri in misura tanto notevole e sono spalmati a carico di tutti gli utenti, quelli che pagano. Ciò non è giusto. Nessuna somma è indicata in entrata quale recupero delle spese pagate dagli utenti morosi soccombenti a seguito di atti ingiuntivi. La maggiorazione delle spese legali dovrebbe perciò trovare come partita di giro una somma in entrata. Tra le entrate non risulta alcunché. L'Ordinanza del Commissariato n 27/2003 disciplina in modo diverso l'applicazione dell'aggio di riscossione.
Nessuna indicazione inoltre si evince dal Piano dei risvolti economici del recente maldestro sollecito di pagamento ai morosi, con lettere di avvocati a carico degli utenti morosi. Dove sono stati contabilizzati in entrata i versamenti delle spese legali da parte di chi improvvidamente ha pagato spese non dovute e che andrebbero restituite? Dove sono indicati i costi a carico della SEPA per gli avvocati incaricati per i quali gli utenti hanno rifiutato di riconoscere la parcella richiesta? Ed è giusto che i costi di un errore così palese di attuazione del Regolamento Comunale da parte della SEPA ricadano sulla bolletta degli utenti in regola con i pagamenti?. Con questa logica verrebbe codificata l'irresponsabilità della gestione. Tutto si può fare, tanto i costi si riversano sugli utenti che volendo o nolendo devono pagarli. Basta l'acquiescenza dall'Amministrazione Comunale e della sua maggioranza consiliare.
Ma, tornando alla maggiorazione di 81.000 Euro per la Società di riscossione, impostata la questione con addebiti sulle bollette 2006, se è come ci è stato tra l'altro detto, non ci sembra un affare per gli utenti né segno di corretta gestione. Nasce l'osservazione che se tutti pagano le bollette, com'è auspicabile, gran parte del 7,5% sulle bollette per la Società affidataria del servizio viene ad essere un utile netto, ingiustificato, non dovendo la stessa fare alcunché per recupero crediti.
Un ulteriore incremento delle spese legali di 61.000 Euro è previsto tra i costi amministrativi, giustificato da 5 o 6 procedimenti in corso presso i giudici amministrativi e qualche atto ingiuntivo previsto per mancato pagamento a creditori da parte della SEPA. La cifra ci sembra eccessiva ed ingiustificata comunque. Si fa credere di fare economia, ma quando si tratta di spese legali e simili i cordoni della borsa sono larghi, ingistificatamente larghi, costi che finiscono comunque sulla bolletta. Anche per questa previsione abbiamo inutilmente prospettato una riduzione di importo, ma senza alcun esito.
C'è poi da fare una osservazione più complessiva.
Le previsioni di così ampia larghezza per certe voci di spesa, contrastano con quelle di tutti gli altri costi, indicati in modo analitico e preciso (peraltro al di fuori di ogni logica espositiva di un piano previsionale). Si va, per citarne qualcuna ma sarebbe interessante leggerle tutte, dalle 4.492 (dico 4.492) Euro per acquisto cambiali, a "Interessi e sanzioni non bancarie" per Euro 4.989, via via fino ai 14 Euro per una bombola di gas. Gli estensori del Piano così bravi a prevedere finanche gli Euro dispari per ogni singola voce, bravi finanche a prevedere le sanzioni che colpiranno la SEPA durante l'anno, si lasciano andare a previsioni di tanto larga massima quando si tratta di altre, quelle legali ad esempio. Il grave è che la larghezza di previsioni si tramuta in maggiori oneri sulla bolletta degli utenti.
E' evidente dalle considerazioni che ho riassunto nasce la poca attendibilità sui contenuti sostanziali e formali del Piano finanziario predisposto dalla SEPA.
Noi non solo abbiamo dato un collaborativo contributo ma abbiamo prospettato modalità per la effettiva razionalizzazione di tutta l'impostazione, dall' impiego della forza lavoro disponibile, alla diversa ripartizione sul servizio rifiuti dei costi generali che ci dicono ora ancora ripartiti al 90% sul servizio "rifiuti urbani "ed il 10% sugli altri effettuati dalla SEPA senza considerare gli ulteriori servizi affidati alla SEPA. Abbiamo prospettato effettive iniziative per incrementare la raccolta differenziata. Tutte proposte che unite alla diversa sistemazione contabile del recupero sul 2006 dei 310.000 Euro di deficit 2005 avrebbero consentito una riduzione della tariffa intorno al 20%, oltre che mettere in moto un reale meccanismo di incremento della raccolta differenziata con le positive conseguenze. Su nostra proposta c'è stato un lieve riequilibrio nella ripartizione del carico tra utenze domestiche e non domestiche, ma si potrebbe fare di più.
Facciamo infine rilevare che più volte in passato è stato da noi sollecitata una definizione del Piano Finanziario SEPA (ma anche delle indicazioni di Bilancio del Comune) già nei primi giorni dell'anno. Far trascorrere tanti mesi prima di deliberare comporta che la SEPA è costretta a far ricorso ad operazioni finanziarie passive i cui oneri poi vengono scaricati sugli utenti. Nel Piano sono previsti oneri intorno ai 30.000 Euro (compreso il costo per acquisto cambiali). Sono questi ulteriori aggravi per le bollette, evitabili con un semplice rispetto dei tempi di approvazione del Piano ad inizio esercizio.
Abbiamo proposto a tal proposito, tenendo conto delle esigenze finanziarie e di cassa della SEPA, di autorizzare l'emissione di bollette in acconto, per poter stilare entro i termini di legge un piano finanziario più realistico e frutto di una riorganizzazione del servizio. L'Amministrazione non ha ritenuto di accogliere né questa né tutte le altre nostre indicazioni Per quanto esposto, annunciamo voto negativo sul documento finanziario.
Ci auguriamo che i Consiglieri di maggioranza mostrino pari sensibilità ed attenzione a tutela degli interessi della collettività e del Comune.