Poesia di augurio PDF Stampa E-mail
Pubblichiamo questa poesia di Arturo Onofri come augurio per un sereno 2008

PER VIVERE SOLTANTO (Arturo Onofri)

O Terra, o Madre, fa ch’io più non riesca a pensare
ma ch’io viva soltanto: viva come, d’agosto,
i nidi delle rondini partite verso il mare:
i nidi dove al vento tremano ancora, nascoste,


tenere piume dei nati che per la prima volta
le madri spinsero al volo, alcuni giorni innanzi
la migrazione sul mare. O Madre, ascolta, ascolta:
fa che nell’anima mia tremino, soli, avanzi

di piume che s’impigliarono spiccando il primo volo.
Ma se non vuoi mutarmi in nido, tu fa che almeno
io sia come quel pazzo che a mezzogiorno, solo,
in mezzo alla strada ardente, dirige con una canna,

dimenando le braccia, l’orchestra delle cicale.
Ch’io dimentichi tutte ma tutte le parole,
ch’io senta i polmoni gonfiarsi del tuo fresco respiro
e ch’io non lo sappia lodare che in un lungo sospiro.

Fa ch’io mi creda un sèrpere di fiume, calmo, argenteo
le notti di luna piena; e il mio fluire lento
non abbia che silenzio, nella murmurea voce.
Fa ch’io sia soddisfatto come al mare una foce.

Ma se mi meditasti, o Terra, con grande fatica,
perch’io ricordi agli umili le fonti della vita
soave che tu ci desti: Madre possente e pudica,
fa di me quel che vuoi, poi ch’è tua la mia vita.

 
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