Le ultime (almeno spero ;-) ) mail scatenate dalla lettera di Mimmo Italia (Caro Mimmo stai diventando più famoso del Papa!):
Cara n.c. della risposta a mimmo, mi sa che ti conosco!!!!! Tu conosci la mia età e sai dove vivo ora; ma pensa che quando alla meglio gioventù appartenevo anch'io,non c'erano night club, discoteche,solo due sale cinematografiche...e basta.
Non esistevano oratori,la droga se già c'era sullo scoglio,io non l'ho mai vista..o non l'ho voluta vedere...il massimo svago per noi giovani era il palo e sapone d'estate, e poi mare,tanto mare,mare e mare ancora.Ora, non saprei cosa dire,sarà stata la mia famiglia e l'educazione inculcatami da essa,ma per me era quella la realtà di noi giovani...e, a 24 anni,come Dice la mitica canzone,una notte di settembre me ne andai,con la valigia e un groppo alla gola... Antonio,42 anni
Caro Peppino (mi permetto di darti del tu..), sono contenta di questo spazio che abbiamo a disposizione per poter discutere e confrontarsi civilmente. Il dibattito sui giovani, a quanto leggo, si è arricchito di nuove posizioni: adulti, giovani vicini e lontani, frequentatori dell' isola. Penso che questo ci permette di avere una visuale della situazione più diversificata, sarebbe il caso di proporre qualche soluzione ognuno dal suo punto di vista. Non vorrei essere pedante, intanto io scrivo quello che penso, poi mi potrai non pubblicare o ridurre il mio intervento. Credo che ci sia un' impostazione del problema errato: il problema non sono "I Giovani" ma il Disagio che alcuni,o molti, di loro vivono. Quale è la casua di questo disagio? Quali sono le risposte dei giovani a questa situazione? Forse la droga, il consumismo sfrenato delle cose e delle persone. Come risponde la comunità a tutto questo? Penso che la comunità risponde con un po' di ignoranza e un po' di ipocrisia. Con il termine "ignoranza" non intendo offendere nessuno e,nemmeno voglio mettermi un gradino più sù degli altri, ma intendo la mancanza di informazione su droga, alcol e sesso, da parte di tutti, giovani e adulti. Quindi partirei da un' informazione corretta che inizi dalle scuole, continui nelle parrocchie o le associazioni, arrivi nelle case. Forse questo è un primo passo per abbattere quel muro di omertà e vergogna che regna a Procida. Comunicare con e ascoltare i giovani,senza paura e pregiudizi. I passi sono tanti da fare, ma quest' isola non ci dimentiachiamo che ha un cuore grande e gente in gamba. Damose da fà!(come dicono a Rm). P.S. Comunque penso che ci sia qualcuno che già si occupa di tutto ciò, frose lo fa troppo in silenzio. Alziamo un po' la voce! nunzia
Ciao Mimmo, ancora qualcuno per quanto riguarda il tuo articolo sui giovani di Procida….che palle…. Ti scrivo soltanto per chiarire un piccolo ‘misunderstanding’ che nel caso tuo però è fatale: la parola “Beat Generation”. Sembra che tu confonda la Beat Generation con la generation dei 68, parli dei Beatles e degli Stones. La Beat Generation invece era la generazione del immediato dopo guerra (seconda guerra….), degli anni quaranta e cinquanta. La musica c’ entra anche, ma non certo i Beatles o gli Stones, gruppi che sono nati molto dopo. ‘Beat’ - vedi Wikipedia – ha molti significati, come ad esempio “sconfitto”, “battuto”, la musica della Beat Generation era il Jazz, non il rock ma la musica non era importante come i libri (e anche in questo si distingue molto dai 68). Ma soprattutto, e perciò ci tengo a chiarire: la Beat Generation era un’altra ‘lost generation’, di persone che non riuscivano ad inquadrarsi nella vita bigotta-borghese degli anni cinquanta e che si dedicavano a una vita libera ma anche e soprattutto: alle DROGHE (proprio contro queste tu scrivi nel tuo articolo). Uno dei titoli più famosi della Beat Generation è proprio “JUNKIE” (“drogato”) di William S. Burroughs, un altro è “On the Road” di Jack Kerouac (che ha anche inventato il nome “Beat Generation” nel 1948). Forse tu hai letto questi libri, sono privi di ogni speranza e perciò la Beat Generation non và assolutamente bene come esempio di una generazione costruttiva ed allegra. Il ‘peace, love and happiness’ e ‘make love not war’ dei 68 non ha niente a che vedere con la forma mentis di Kerouac, Ginsberg e Burroughs. “La Beat Generation è un gruppo di bambini all’angolo della strada che parlano della fine del mondo” (Jack Kerouac) Fine della lezione! Bacio Christine p.s. Quasi avrei dimenticato la cosa più importante: ma veramente hai fatti i 50 anni??? Mi dici quale crema antirughe usi??
Ciao Peppino, dopo aver letto il "pensiero", se così si può intendere, di Mimmo Italia, mi sono sentita tirata in causa. Sono una ragzza procidana di 25 anni che ancora vive a Procida e che ogni giorno spera di scorgere un miglioramento in quest'isola che vive oramai nell'indifferenza generale. Mi rendo conto che le generazioni di oggi sono diverse, e non c'è bisogno di tornare troppo indietro nel tempo per accorgerci che tutto è cambiato..Io, così come i ragazzi della mia età, vivevamo ancora nelle regole..ma a cosa è servito? Io credo a NULLA...La prima cosa che andrebbe cambiata a Procida è la mentalità della gente, sempre pronta ad infangare i giovani, a considerarli nullafacenti, a giudicarli al primo errore.. ma dobbiamo ricordare, che tra i giovani che il sabato sera bevono e vanno a ballare fino a notte fonda ci sono anche ragazzi che per l'intera settimana studiano e magari lavorano per pagarsi gli studi ed assicurarsi un futuro... e scusate se il sabato sera fanno l'unica cosa che si possa fare a Procida, ossia aspettare le 3 per andare a ballare nell'UNICA discoteca che c'è... BASTA fare di tutta l'erba un fascio!!!!Se i giovani di oggi sono così è perchè i giovani di ieri erano così... e non vengano a dirci che OGGI i giovani pensano ai vestiti firmati, alle auto e al denaro... Siamo nel 2008, tutto cambia e tutto si evolve..solo a Procida resta tutto com'è... Divertimento zero, solidarietà zero, chiacchiere a mille. ML Costagliola