Serge La Touche a Procida
Franco Cerase in vista del prossimo incontro a Procida con il professor La Touche ci invia questa lettera

Cari amici ,
riporto in una estrema sintesi alcune delle idee di Serge La Touche, professore emerito dell’università di Paris-sud ( Orsay ) , filosofo, studioso di antropologia economica, autore di molte pubblicazioni interessanti da cui emerge l’opportunità di una nuova filosofia che escluda l’ossessione della ricchezza economica come fine di una vera condizione di benessere del genere umano. Abbiamo la fortuna ed il piacere di poter ospitare a Procida il prof. La Touche intorno all’8 Maggio p.v.
Allo stato delle cose, oggi, con i risultati elettorali che ci si ritrova, questa fortuna credo abbia pochissima possibilità di avere un minimo di concretezza; comunque...

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L’ecologia è sovversiva perché ….mette in luce l’impatto catastrofico della logica capitalistica sull’ambiente naturale e sulla vita degli esseri umani
                                                                           Corellius Costariadis

 

L’economia della crescita è come un gigante costretto a correre per non cadere e che schiaccia tutto ciò che incontra sul suo percorso: è intollerabile anche se potesse perdurare all’infinito. Ma la società della crescita non è sostenibile. Molte considerazioni in particolare sulle risorse energetiche  conducono a queste conclusioni. Calcoli dello spazio disponibile in rapporto alla popolazione ed ai consumi attuali denotano come già attualmente la situazione supera i limiti possibili ( 1,8 ettari per abitante quando già oggi i paesi sviluppati hanno bisogni di territori variabili dai 4 ettari degli europei ai 10 dei nord americani), a maggior  ragione nel futuro aumentando popolazione e consumi medi individuali.

La situazione è nota ma si fa finta di nulla.

Inoltre la società della crescita crea :

-         diseguaglianze sociali ed ingiustizie ( dal ‘70 al 2004 il divario di ricchezza tra il quinto della popolazione più ricco e quello più povera è passato da 34/1 del 70 a 74/1 del 2004, mentre lo stesso rapporto tra il più ricco ed il 5% più povero è di 114 ad 1);

-         benessere illusorio, la società è malata di ricchezza e poco armoniosa, la maggiore ricchezza non corrisponde ad una maggiore felicità ( si ha isolamento, grettezza e miseria spirituale dei ricchi e miseria materiale dei poveri.

Lo sviluppo sostenibile , idea ricorrente al giorno d’oggi  e proposta in alternativa allo sviluppo illimitato e perenne dell’economia classica,  è un ossimoro, un - antinomia , contraddizione in termini come guerra pulita,economia solidale, globalizzazione dal volto umano, ecosviluppo, ecc.

I limiti della crescita consistono nei limiti delle risorse naturali  che il sistema economico destina a saccheggio sistematico: il sistema economico infatti prescinde dall’ambiente e senza alcuna opposizione lo destina alla sua distruzione.Ciò non solo per le risorse necessarie come input dei processi economici ma anche come output dello stesso sotto forma di inquinamento.

Molti analisti già da parecchio tempo mettono in discussione la società dei consumi, il progresso, la scienza, la tecnica. Sono state coniate espressioni come crescita zero, sviluppo sostenibile, stato stazionario, ed ora è il caso di parlare di decrescita.

Bisogna concepire infatti qualche cosa di diametralmente opposto, diverso: un rallentamento. Ma il rallentamento della crescita manda in crisi la nostra società dei consumi che come detto deve correre per non cadere, per cui è necessario un progetto politico di  decrescita. Ma questa deve essere intesa nel senso di  a-crescita, con lo stesso senso per cui a-teo significa  assenza di Dio.

E’ una necessità ecologica, e si può realizzare rovesciando l’equazione benessere – pil, sostituendo il concetto di più avere oggi  definito falsamente ben essere con quello di stare bene effettivamente, e ricercare le effettive condizioni per cui si possa star bene.

 
Tornare alla candela ?

L’idea di decrescita fa pensare ad un ritorno alla candela. Ma la maggioranza dei popoli della terra ( dal 50 al 90%) già oggi vive alle condizioni della candela essendo esclusi dal sistema produttivo dominante e con condizioni economiche e sociali che peggiorano;  mentre, con riferimento all’agricoltura ad esempio, preservano la biodiversità, il suolo,l’acqua, il clima.

Philiphe Sant Marc, fa osservare che se in Francia si riducesse rispetto ad oggi a 200000 il numero dei disoccupati, ad un quinto la criminalità, a due terzi i ricoveri per turbe psichiche, alla metà i suicidi di giovani, a zero i morti per droga ed in genere all’uso di stupefacenti, quasi a  zero i morti  per incidenti automobilistici, si avrebbe un arretramento che riporterebbe la Francia alle condizioni degli anni sessanta.

Piuttosto che reclamare progresso attraverso un aumento del Pil, cioè della ricchezza materiale della nazione, sarebbe opportuno chiedere città più belle e pulite,non invase di auto, rumori, smog, paesaggi non deturpati, acqua potabile senza inquinamento di falde freatiche, maggiori spazi verdi, preservare fauna e flora, respirare aria pulita, mangiare cibi genuini, per non parlare di migliori rapporti sociali, livelli di democrazia, assenza di conflitti ecc.

 Per raggiungere questi obiettivi si potrebbe accettare un ritorno alla candela anzi sarebbe anche desiderabile visto che la luce elettrica risulterebbe rende di fatto peggiore le condizioni di vita e comincia  ad avere un costo eccessivo.

Si tratterebbe  non di arretrare ma piuttosto di avanzare verso una maggiore sobrietà consapevole.

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L'incontro con La Touche  sarebbe una ottima occasione per approfondire le sue idee ed in particolare verificare con lui la possibilità di fare della nostra isola un laboratorio della  decrescita. Dal traffico alla spazzatura, al turismo si potrebbe trasformare la ns isola in una Kiribati alla rovescia.

 Kiribati è un piccolo arcipelago del pacifico di cui gli inglesi per circa un secolo con la scoperta di miniere di fosfati e relativo sfruttamento ne hanno fatto un’oasi di sviluppo nella zona che è durato però fino all’esistenza dei fosfati stessi. L’inevitabile esaurimento delle miniere ne hanno poi determinato il crollo economico con l’aggravante della perdita delle strutture produttive tradizionali per cui l’economia dell’arcipelago si è venuto a trovare poi  a condizioni peggiori delle altre isole della zona con lo spauracchio di essere le prime isole che scomparirebbero per effetto dell’innalzamento del livello del mare in conseguenza dell’effetto serra.

Kiribati costituisce un esempio di come un certo tipo di economia crea prima illusioni e poi disastri.

Credo che oggi siamo messi melto male ed a proposito riflettiamo su queste due dichiarazioni che non sono di irresponsabili rivoluzionari.
  • Jacques DIOUF direttore generale della FAO,ha dichiarato <<Se il cosiddetto Nord del mondo non cambierà modello di sviluppo ci sarà una crisi alimentare a livello globale con rivolte e carestie...>>.
  • Robert ZOELLICK, quel "terrorista agitatore rivoluzionario" PRESIDENTE della BANCA MONDIALE ha dichiarato che l'aumento dei prezzi alimentaririporterà indietro di sette anni la lotta alla riduzione della povertà!