Procida: Di chi e' l'isola? PDF Print E-mail
 Passo per un nemico del turismo. NON è esatto o almeno non del tutto.

 

La domanda è: di quale turismo parliamo?
Se parliamo di un turismo...

  • Che fa rumore
  • Che inquina
  • Che costruisce o induce costruzioni abusive
  • Che ci sottrae le strade e le piazze
  • Che fa diventare tutti avidi
  • Che ci toglie ogni identità culturale
  • Che declassa la processione del venerdì santo ad “attrazione turistica”
  • Che mette (per interesse) i cittadini uno contro l’altro
  • Che ci illude che (un giorno) TUTTI potremo vivere di turismo
  • Che rende le persone servili
Allora SI, sono contrario a questo turismo!
Ho l’impressione che si stiano creando a Procida due fronti: i cittadini legati ad attività turistiche e quelli che con il turismo non hanno interessi diretti e penso che sia arrivato il momento di parlarci e soprattutto di DISTINGUERE in maniera chiara (soprattutto da parte degli amministratori) ciò che è pubblico (ed è giusto che rimanga tale) da ciò che può essere privato:
- Quanta parte dello spazio pubblico (strade piazze spiagge porti etc) può essere lasciato agli operatori perché possano svolgere il loro lavoro e quanto invece DEVE rimaner di pubblico dominio?
- Che fetta del bilancio è giusto usare per la promozione turistica?
- Quanti sforzi deve fare la comunità tutta per sostenere l’attività di una parte di essa?
- E’ giusto che ci sia una controparte per i disagi che eventualmente la popolazione deve affrontare a causa del turismo?
Sono tutte domande a cui secondo me andrebbe data una risposta.
Cosa ne pensate?
 
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