caro p.c. Questo mio scritto è sopratutto uno sfogo di chi si sente impotente. Ho firmato Valentina perché oggi è san valentino...
C'è del marcio in questo reame... Ben lo sapevano i vari Brandi e compagni quando lasciarono l'adorata isola, prevedendo con la loro sensibilità vigile, la futura storia di quest'isola.
I segni precursori dello smembramento socio-culturale erano già in atto. Furono i primi a notarli. Attenti osservatori della forma in quanto specchio della sostanza, essi sapevano leggere in quei segni i disastri futuri. Ma la realtà ha ampiamente superato ogni immaginazione. Lasciando al caso, agli animi avidi, agli interessi personali o di partito, all'ignoranza, alla disonestà, all'incompetenza, all'insensibilità, l'organizzazione e la gestione di quest'infimo punto dell'universo. Ci ritroviamo inevitabilmente immersi in una ben una misera realtà, la nostra è diventata un'isola mercenaria, pronta a vendersi al maggior offerente per raffazzonare e colmare alla men peggio vuoti che l'assenza di visione e di strategia hanno causato. Tutto ciò che è stato distrutto non tornerà. Certo, in termini di Eternità, ciò non ha alcuna importanza, ma per noi, qui e adesso, sì. Andiamo a visitare luoghi suggestivi pieni di storia e di bellezza e roviniamo i nostri! Ha forse questo un senso? Rimaniamo stupefatti dalla maestosità dei templi antichi e non ci accorgiamo di possedere un patrimonio unico e straordinario! Perché non vivere e approfittare qui e ora del dono di una bellezza forgiata dalla sensibilità dei nostri padri? Perché rovinarla? Perché sciuparla? In nome del progresso, degli agi, della facilità, del tutto e subito, stiamo costruendo un universo orrendo, incuranti del nostro lascito al futuro. E siccome la giustizia terrena è così disattesa,non nascondo (essendo, paradossalmente, intensamente laica) di bramare ogni tanto una giustizia Divina che spazzi l'iniquità e premi la virtù. Valentina